Sanità Fvg, i “miracoli” dell’assessore
In questi giorni sono apparse sui media locali una serie di dichiarazioni dell’assessore Riccardi sulla Sanità. Come al solito si annuncia un radioso futuro in arrivo nella nostra regione. Sembra quasi che l’ Assessore non c’entri per nulla con il difficile presente della nostra sanità : liste di attesa eterne, poco personale, infermieri e medici in fuga, rinuncia alle cure.
Eppure è ormai da molti anni che Riccardi governa la sanità con risultati …poveri. Forse per questo butta la palla verso il futuro come se fosse appena arrivato. Ma andiamo alla concretezza dei fatti.
Le «Linee guida per la gestione del sistema sanitario regionale 2026» parlano di risorse complessive pari a più di 3,3 miliardi e di obiettivi strategici di sistema. Le notizie di stampa parlando di obiettivi e fondi già definiti per pianificare meglio.
Eppure, dal nostro osservatorio sindacale, ciò che manca è la presa di responsabilità politica nei confronti del personale: sono giusti gli “obiettivi strategici” (Case della Comunità, Ospedali di Comunità, numero 116/117) ma è assente un vero piano organico sull’organizzazione del lavoro, sull’attrazione stabile di professionisti e sulla dignità del lavoro.
Si punta – come già evidenziato nei documenti 2025 – sull’apertura di nuove strutture, sulle etichette con nomi attrattivi (di “comunità” o “di prossimità” ) ma quando si tratta di personale, ciò che si ottiene sono annunci e vaghi impegni, qualche cifra, ma nessuna garanzia di turni dignitosi, stabilizzazione concreta, organico adeguato o percorso professionale chiaro.
Non vorremmo che le nuove strutture in arrivo siano come i saloon del vecchio West : belle facciate colorate e poco altro.
Infatti c’è poco o niente per:
– attirare più studentesse e studenti ai corsi di laurea in Medicina e Infermieristica;
– trattenere qui in regione il personale nella Sanità pubblica senza farlo scappare all’estero o nel privato;
– formare un numero ben maggiore di Operatori Socio Sanitari (competenza diretta della Regione FVG).
La Regione conferma politiche di valorizzazione del personale sanitario e un quadro economico di 40 milioni (ma sono 27 quelli a carico della Regione) anche per il 2026. Ottimo in astratto, ma mancano diverse cose:
● non è chiaro quanti posti di lavoro saranno stabilizzati né quanti nuovi posti di lavoro saranno creati;
● non è indicato (o non in modo trasparente) come tali risorse (i 27 milioni messi dalla Regione FVG ) incidano su indicatori quali: ore di turnazione, carichi aggiuntivi, pronto-soccorso sovraffollati.
Le linee 2026 (e precedenti) contengono impegni generali alla stabilizzazione e all’assunzione, ma a oggi non mostrano un piano puntuale. Infatti:
● non abbiamo a disposizione dati sul numero delle persone che lavorano nel SSR (per ruolo/profilo) al 31/12/2025 né sulle stime di cessazione/turn-over aziendale;
● non è chiaro se le autorizzazioni 2026 riguardano effettivamente nuovi organici o solo la sostituzione di uscite senza potenziamento;
● la triplice logica incentivo + nuova struttura + etichetta rinnovata rischia di tradursi in un «cambio di insegna» più che in una reale trasformazione organizzativa: le Case della Comunità o gli Ospedali di Comunità possono nascere, ma se ereditano organici e logiche precarie non avremo miglioramento reale.
La narrazione “tutto sta andando bene” contrasta con evidenti segnali critici. Ad esempio, quando si citano i 40 milioni, come anticipato più sopra, non si dice la verità: i milioni messi a disposizione del personale da parte della Regione sono 27, mentre il resto deriva da leggi nazionali che l’assessorato non eroga a sua scelta.
Se vogliamo che il personale sia davvero messo al centro, serve un piano con obiettivi chiari, indicatori visibili, partecipazione sindacale, trasparenza sull’uso degli incentivi, sui turni, sulle dotazioni organiche, sulla formazione.
La Fp Cgil rappresenta una parte rilevante delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità pubblica in Fvg. Non accettiamo che tali processi si svolgano con sedi limitative, esclusivi, e con annunci che si fermano all’apparenza. Vogliamo:
● la convocazione immediata di un tavolo allargato con tutte le OO.SS. rappresentative;
● la pubblicazione dei dati aziendali (teste, Fte, nuove assunzioni, stabilizzazioni) per il 2025/26;
● la distribuzione trasparente degli incentivi, con criteri chiari e accessibili;
● un piano credibile per rendere il lavoro pubblico in sanità dignitoso, stabile e attrattivo.
Se la Regione vuole davvero che il sistema funzioni, allora faccia un salto di qualità, apra la porta alla partecipazione sindacale vera, renda conto dei risultati e metta il lavoro al centro. Altrimenti, questi incontri diventano semplici atti simbolici che servono solo a dire «va tutto bene» quando invece, dietro alle cifre e agli annunci, persistono criticità reali e insoddisfazione diffusa.
Orietta Olivo, segretaria generale Fp Cgil Fvg
