Sindacati in piazza: vogliamo il contratto

(Dal Piccolo, Trieste) Il mancato rinnovo del contratto di categoria per il biennio 2008-2009. L’impossibilità di incontrarsi con la delegazione trattante della controparte, «perché ancora incompleta» e che rilancia, abbassando la proposta del dicembre del 2009, con aumenti che vanno da 48 a 66 euro, «inferiori a quelli previsti nel contratto nazionale degli Enti locali». Sono questi i motivi della protesta nell’ambito della vertenza per il Comparto unico, ribaditi ieri mattina nel corso dell’assemblea unitaria indetta da Cgil, Uil e Ugl per la funzione pubblica, Csa e Cisal, che ha visto la partecipazione di calcune centinaia di persone. Dalla sede dell’assemblea, alla Stazione marittima, è partito un corteo arrivato sotto la sede della giunta regionale e del Municipio, in piazza Unità, dove c’è stato un incontro con il sindaco Roberto Dipiazza, che ha garantito il suo interessamento nei confronti del segretario regionale del Comune, Santi Terranova, componente della delegazione trattante.
«A Dipiazza – spiega Marino Sossi, segretario provinciale della Cgil fp – abbiamo chiesto di intervenire nei confronti dell’Anci per sbloccare la situazione di stallo». «La delegazione trattante – affermano i sindacati in un documento unitario – ci vuole far camminare all’indietro, abbassando la proposta del dicembre 2009 e proponendo, come soluzione delle cause sulla vigilanza, non la discussione in Tribunale, ma i soldi dei 15mila lavoratori del comparto. Inoltre – aggiungono – la Delegazione vorrebbe ipotecare i futuri accordi, utilizzando quote del 2010 per chiudere il biennio 2008-2009. Diciamo basta – concludono Cgil, Uil, Ugl, Csa e Cisal – perché vogliamo invece un contratto per i lavoratori del Comparto unico regionale».
«Le conseguenze delle cause sulla vigilanza – dice Fulvio Sluga, dirigente regionale dell’Ugl per le Polizie locali – devono essere sopportate da chi nel 2002 firmò un accordo sbagliato, non dai lavoratori che oggi attendono il rinnovo».
Alla manifestazione non ha aderito la Cisl. Il segretario territoriale per la funzione pubblica, Walter Giani, motiva così la decisione: «La scorsa settimana, mentre tutti gli altri sindacati abbandonavano il tavolo di contrattazione, noi siamo rimasti, esprimendo così senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori». Secondo la Cisl le proteste «serviranno solo a far rallentare le fasi del rinnovo e difficilmente a incrementarne i fondi a disposizione. Far slittare la trattativa potrebbe essere pericoloso – dice Giani – si rischia che 16mila lavoratori del Comparto perdano i benefici di questa tornata contrattuale. Riteniamo ci siano le condizioni per trovare a breve un’intesa, presentando una proposta utile a un aumento tabellare a regime del 3,2 per cento. La controparte, per la prima volta, ha confermato i 27 milioni di euro, per il biennio 2008-09, sufficienti a concludere un aumento tabellare del 3,2 per cento, dovuto secondo gli accordi nazionali del 1993. Non saremo noi della Cisl a svendere i colleghi». (Ugo Salvini)