Sanità , l’allarme della Cgil Gorizia: “Organici all’osso”

(Dal Piccolo, Gorizia – di FRANCESCO FAIN) Poco personale nei due ospedali con situazioni di criticità al Pronto soccorso, in Medicina, in Chirurgia. Coperta cortissima fra gli Assistenti sociali. Ricorso sempre più massiccio all’esternalizzazione al Comune di Gorizia. Sono questi i ”punti neri” delle pubbliche amministrazioni secondo il segretario Cgil della Funzione pubblica, Luca Manià. Sanità: tanti i temi sul tavolo.
Situazione organici?
Rispetto agli organici, la normativa permette un turn over al 40%. Le indicazioni della Regione sono quelle di spalmare nell’arco dell’anno tutte le assunzioni previste nel limite del 40%. La direzione ha dovuto anticipare quasi tutte le assunzioni a giugno per poter far fronte alle problematiche d’organico legate al periodo estivo. In sostanza, siamo sempre in una situazione precaria dove basta una maternità o una malattia per mettere in crisi l’intero sistema.
Centrale unica del 118: qual è la vostra posizione?
Sostanzialmente siamo contrari alla centrale unica per due motivi principali: il primo perché è importante se non addirittura fondamentale che l’operatore conosca il territorio e conosca anche gli utenti e, secondariamente, perché esperienze simili in altre regioni sono fallite e da quell’esperienza si è fatto dietrofront.
Come sono i rapporti con il Comune di Gorizia?
I continui cambi al vertice di segretari e direttori generali di certo non aiutano a risolvere agevolmente e celermente i problemi. Sta di fatto, poi, che oggi le autonomie locali non sono autonome in nulla. Vengono continuamente depauperate di risorse finanziarie ed autonomia gestionale e, nel caso ne abbiano a sufficienza, i continui limiti ad assunzioni o il patto di stabilità ne limita o blocca qualsiasi azione positiva. Uno scenario al quale gli enti locali ultimamente si stanno ribellando.
Qual è la situazione dell’organico comunale?
Da qualche anno l’organico complessivo si sta riducendo in tutti i settori. La riduzione di personale costringe gli enti in generale a continue riorganizzazioni che rappresentano comunque un palliativo insufficiente. Infatti quando la coperta è corta qualcosa rimane scoperto. In questo caso i servizi ai cittadini, o vengono ridotti o perfino soppressi del tutto. Il Comune di Gorizia ha scelto, quale strada maestra l’esternalizzazione e la privatizzazione. Siamo naturalmente contrari a questa impostazione anche perché è un modo di abdicare al proprio ruolo. Così facendo se le cose funzionano il merito è dell’amministrazione, contrariamente la colpa è della ditta appaltatrice. Troppo facile.
Vigili urbani: aumentano le competenze, il Comune ha pensato ad effettuare parallelamente assunzioni?
Stiamo ragionando con l’amministrazione in merito all’applicazione delle recenti disposizioni di legge regionali. Il problema di organico esiste e si farà più pressante in virtù di due prossimi pensionamenti. Naturalmente abbiamo chiesto la copertura di questi posti. Alla dotazione organica va collegato il problema della sicurezza degli operatori che dovrebbero sempre operare in coppia per la loro incolumità.
Assistenti sociali: facciamo il punto della situazione?
Qui il problema è molto grave ed urgente. L’assemblea dei sindaci nell’ormai lontano 27 marzo 2008 ha approvato la Pianta organica aggiuntiva (Poa) dell’Ambito con la definizione del fabbisogno del personale. Si prevedeva un fabbisogno di 20 assistenti sociali sul territorio. Attualmente ce ne sono 16 di cui una in maternità e due in part-time. In pratica, manca oltre il 30% del personale in un momento in cui la crisi sta mettendo a dura prova le famiglie e il disagio aumenta. Alcuni sindaci si sono lamentati del servizio ma la colpa non può ricadere sul personale. Si completi l’organico e i problemi scompariranno. Per quanto riguarda l’azienda sanitaria ci sono 1 e 3/4 assistenti sociali: 1 a Monfalcone e 1 a Gorizia che però è part time. Fra gli amministrativi la situazione è simile. Lavorano a scavalco tra Ambito e Comune e questo rappresenta una criticità in quanto sono formalmente attributi alla Poa ma di fatto operano anche per il Comune. L’arrivo del periodo estivo, anche qui, non ha aiutato.
Quali altri problemi sono sul tavolo?
In generale il blocco del turn-over e le limitazioni alle assunzioni non consentono agli enti uno sviluppo o un ampliamento dei servizi: cosa molto pesante in questa fase economica. E l’elemento inaccettabile è che all’esterno si pensa che le cose non funzionano perché ci sono i fannulloni e non perché non vengono stanziate risorse finanziarie ed umane sufficienti. La situazione che si sta creando nei centri cottura di Gorizia potrebbe esplodere in tutta la sua gravità. Molte volte non si tiene in debita considerazione che l’età avanza e che fatalmente porta con sé una maggiore usura fisica e conseguenti malattie. In questo senso la mancata conferma delle 12 cuoche, a quel tempo precarie di certo non ha aiutato a risolvere le problematiche, anzi. Recentemente, tre malattie lunghe hanno scoperchiato la… pentola.