Riforma delle Camere di Commercio, il Fvg faccia la sua parte

«Riconoscere, nei fatti, l’apprezzamento
espresso per le risposte assicurate dalle Camere di Commercio sul piano dei
servizi, a partire da quelli erogati su delega della Regione, adottando gli
atti necessari a realizzare un marcato e coordinato potenziamento delle
medesime attività  e incrementando i trasferimenti di risorse dirette alla
realizzazione di azioni a favore dei territori. Tutto questo anche per
assicurare un maggiore sostegno alle imprese». È quanto chiedono alla Regione i
sindacati del lavoro pubblico di Cgil, Cisl e Uil, in una lettera inviata ai
presidenti della Terza e Quarta commissione del Consiglio regionale, in vista
di un’audizione convocata domani (14 settembre) per fare il punto sul decreto attuativo emanato
dal Governo il 25 agosto scorso, relativo alla riforma del sistema camerale.
Pur riscontrando nel
decreto «tracce di maggior fiducia nel futuro delle Camere di Commercio», alla
luce del previsto reintegro di alcune funzioni (in materia di alternanza
scuola-lavoro, turismo, possibile mantenimento delle funzioni di mediazione), i
sindacati guardano con preoccupazione alle zone d’ombra del provvedimento, a
partire da quelle relative alle tutele occupazionali del personale camerale e delle
aziende. «Preoccupazioni – scrivono i sindacati – che si associano alla perdurante
incertezza sulle caratteristiche del nuovo assetto organizzativo nella nostra regione».
Ricordando che sul tema è
già  stata indetta una mobilitazione nazionale per il 29 settembre, le categorie
pubbliche di Cgil, Cisl e Uil sottolineano come «il mantenimento e il
potenziamento di numerosi importanti servizi per le imprese, i consumatori e i
cittadini, nonché l’offerta di nuovi servizi, passano attraverso un
rafforzamento delle sinergie tra gli enti camerali e le Regioni». Da qui l’appello, già  sottolineato in apertura, a dimostrare «nei fatti« l’apprezzamento della Regione per il ruolo svolto dalle Camere di Commercio.
Un’altra richiesta, più
specifica, riguarda la mobilità  del personale. I sindacati invitano infatti la Regione ad assumere i
provvedimenti necessari ad assimilare le eventuali istanze di mobilità  esterna
volontaria provenienti dal personale camerale alla mobilità  compartimentale nell’ambito
del comparto unico regionale, per non precludere a questi lavoratori la
possibilità  di una diversa ricollocazione nel territorio regionale. Analoghi
percorsi di eventuale ricollocazione vengono saollecitati anche a favore del personale
delle aziende speciali.