Monfalcone, comunali in corteo per il contratto

«Siete uomini o…gamberi? Vogliamo un contratto per i lavoratori del Comparto Unico del Friuli Venezia Giulia». Con questo slogan, all’insegna della protesta per il mancato rinnovo del contratto scaduto nel 2009, i ”comunali” ieri mattina sono scesi in campo, con tanto di bandiere sindacali, fischietti e tamburi. Sono state anche distribuite caramelle tra gli automobilisti in coda lungo via Fratelli Rosselli. Il corteo è partito da piazza della Repubblica, fino a raggiungere l’attuale sede del Comune, in via Duca d’Aosta, per poi tornare in centro. Tre ore di manifestazione, dalle 9 alle 11, alla quale hanno partecipato un’ottantina di dipendenti. I lavoratori assieme ai rappresentanti sindacali hanno tentato un confronto con il sindaco Gianfranco Pizzolitto, anche in virtù del suo ruolo di presidente dell’Anci regionale.
L’iniziativa, hanno spiegato il segretario regionale della Funzione Pubblica Cgil, Mafalda Ferletti, e il segretario provinciale Luca Manià, rientra nell’ambito delle manifestazioni in atto in tutto il Friuli Venezia Giulia, «unica regione ancora senza contratto per i lavoratori degli enti locali, rispetto ad altre dove i contratti sono già stati chiusi lo scorso anno». La protesta è stata promossa da Cgil, Uil, Ugl, assieme alle confederazioni autonome Csa e Cisal. Sul tappeto, dunque, ci sono le istanze relative al rinnovo contrattuale. «La trattativa è stata bloccata dalla controparte – ha aggiunto Ferletti -. Ha formulato proposte che non riteniamo di accettare. Oltretutto, riteniamo inaccettabile il concetto del ”prendere o lasciare” manifestato». Gli aumenti proposti vanno da 48 a 66 euro, «inferiori sia percentualmente che in assoluto a quelli previsti dal Contratto nazionale degli enti locali». Non solo. Con questa «filosofia del ribasso – incalza la Ferletti -, la controparte ci chiede di fatto di risolvere anche le cause giudiziarie in atto da parte del personale di Polizia municipale ai fini degli inquadramenti, facendo ricadere i costi sui lavoratori». Sotto accusa anche l’«ipoteca sui futuri accordi, utilizzando quote del 2010 per chiudere il biennio 2008-2009». Insomma, un metodo di condurre la trattativa definita «propria dell’andatura a ritroso del gambero», stampato nei volantini distribuiti ieri durante il corteo. I sindacati, pertanto, dicono ”no”: «Chiediamo niente di più di quanto ottenuto nel resto d’Italia», ha osservato la Ferletti. Aumenti mensili da 60 a 90 euro lordi, in base ai livelli professionali ed il salario aggiuntivo, sull’ordine di poche centinaia di euro l’anno, al fine di garantire i servizi ai cittadini. «Il Comune, invece – hanno obbiettato i sindacati – abbassa i termini delle nostre richieste».