Comparto unico, salta la trattativa




(Dal Messaggero Veneto, Regione) L’arrivo della polizia al Palazzo della Regione a Udine ha scritto i titoli di coda della clamorosa rottura al tavolo della trattativa per il rinnovo contrattuale del Comparto unico del Friuli Venezia Giulia, scaduto a dicembre e che riguarda 15 mila dipendenti delle varie replica rolex ukamministrazioni pubbliche in regione, le cui paghe sono praticamente ferme dal 2007. Un caso rimasto ormai isolato nel panorama nazionale, dato che nelle altre regioni l’intesa sull’adattamento economico all’inflazione programmata (3,2%) è stata raggiunta da un anno.
Dopo una riunione durata oltre quattro ore, i sindacalisti della Funzione pubblica di Cgil, Uil, Cisal, Csa e Ugl – che rappresentano circa il 75% del personale coinvolto – hanno abbandonato la sala e occupato simbolicamente l’area d’accesso agli uffici di via Sabbadini. Mentre la delegazione della Cisl continuava a confrontarsi con gli incaricati di Regione (Mareschi), Province (Miotti) e Comuni (Terranova), una telefonata al 113 ha fatto intervenire gli agenti della Digos, che si sono intrattenuti con i segretari delle sigle dissenzienti.
Momenti di tensione generati dal crescente clima di nervosismo maturato per un accordo sull’adeguamento salariale che si allontana ancora dopo i vani tentativi degli ultimi sei mesi. «Questo attofake ray bans sunglasses outlet simbolico rappresenta solo l’avvio di una serie di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su una situazione vergognosa – affermano all’unisono Mafalda Ferletti (Cgil), Maurizio Burlo (Uil), Paola Alzetta e Riccardo Feruglio (Cisal), Sergio Zucca (Csa) e Fabio Goruppi (Ugl) -. Giovedì mattina (domani per chi legge) saremo a Trieste per un presidio con volantinaggio in occasione della seduta del Consiglio regionale. Lo sciopero? Ci vogliono tempi tecnici per proclamarlo e farlo. Nel breve pensiamo ad azioni d’impatto immediato».
Per i lavoratori del Comparto unico si tratta dell’ultima occasione di ritocco allo stipendio prima del blocco fino al 2013 imposto dalle misure anti-crisi dei ministri Brunetta e Tremonti. «La parte datoriale – denunciano le cinque sigle sindacali rimaste unite – non intende rispettare l’Accordo Dini del 1993 sul Patto del lavoro. Non solo prospetta un aumento che durante la mattinata è sceso fino a quota 2,7%, ma anche intende scaricare sul sac louis vuitton pas cherbudget i costi del primo inquadramento riconosciuto al personale della Polizia municipale dai giudici del lavoro». Si tratta di «un irricevibile gioco al ribasso. Abbiamo abbandonato il tavolo di fronte all’incomprensibile e reiterata rigidità  manifestata dalla controparte, che alla fine è riuscita anche a spaccare il tavolo sindacale», concludono amaramente i contestatori.
Di tutt’altro tenore le dichiarazioni in casa Cisl: «C’è stato un ulteriore avvicinamento, anche se non ancora sufficiente, da parte datoriale», sostiene il segretario Pierangelo Motta, che aggiunge: « La Cisl di fronte all’ennesimo no ha preteso che il tavolo andasse avanti per trovare una soluzione anche attraverso l’individuazione di risparmi contrattuali già  in essere. Già  nelle prossime ore la nostra categoria presenterà  una dettagliata proposta che prevede l’incremento del 3,2% del monte salari, così come indicato dalle vigenti regole contrattuali».
Intanto, la vicenda del Comparto unico, i costi del contenzioso giurisdizionale riguardante gli operatori della polizia locale e la manifestazione dei sindaci a Roma del 23 contro la manovra del governo saranno al centro della riunione di oggi pomeriggio del Comitato esecutivolongchamp soldes dell’Anci regionale.
(Michele Fontana)