Infermieri e medici, tagli agli stipendi

di MARCO BALLICO
TRIESTE Vladimir Kosic dice che approfondirà il decreto ma che, in ogni caso, « la Regione , in tempi di crisi, sta onorando i suoi impegni». La Cgil , però, ha già fatto i conti. I mancati aumenti per il comparto sanitario causa manovra si aggireranno in regione attorno ai 30 milioni di euro, penalizzando tra i 3 e 5mila euro all’anno pro capite medici e dirigenti e di oltre mille euro in media il personale non dirigente del servizio sanitario regionale, una pattuglia complessivamente di oltre 19 mila persone in Friuli Venezia Giulia (di cui circa 3.600 tra medici e dirigenti). Nel triennio, visto che si parla del contratto 2010-2012, annullato con le previsioni della manovra economica di giugno, i mancati aumenti si assesteranno a quota 90 milioni di euro.
I MANCATI AUMENTI Mafalda Ferletti, segretario regionale della Cigl funzione pubblica, conferma che gli effetti del blocco dei contratti a Roma riguarderanno anche la nostra regione. A rimetterci tra i 3 e i 5 mila euro a seconda dell’anzianità e della qualifica, spiega, non saranno solo i medici dipendenti ma pure quelli convenzionati.
Un’ottantina di euro mensili di mancato aumento, un migliaio l’anno su 13 mensilità, sono invece l’ammontare del mancato aumento per il resto del personale. In busta, nei prossimi tre anni, ci sarà solo l’indennità di vacanza contrattuale, circa 10-20 euro lordi al mese.
IL SALARIO ACCESSORIO Cifre imponenti, decine di milioni di euro, risparmiate dal pubblico. Operazione anti-crisi che si aggiunge però in Friuli Venezia Giulia, ricorda la Ferletti , ad altre partite irrisolte, sia economiche che di stabilizzazione lavorativa. « La Regione – ricorda il segretario della Cigl-Fp – non ha ancora provveduto al rispetto del biennio 2008-09 per quel che riguarda le risorse aggiuntive a suo carico. Nel contratto nazionale, infatti, è previsto che nelle regioni si possa arrivare a un aumento aggiuntivo fino allo 0,8%, vale a dire una ventina di euro al mese da inserire sul salario accessorio, quello che indennizza i servizi notturni e domenicali. La trattativa non è mai iniziata, dall’assessore abbiamo avuto solo la rassicurazione che se ne parlerà nel prossimo incontro». LA REPLICA DELL’ASSESSORE Kosic non sembra tuttavia aprire la porta. «Quest’anno – spiega – la Regione ha garantito con risorse aggiuntive le stesse cifre di un anno fa: era una sforzo tutt’altro che scontato ma ci siamo impegnati con questa difficile scelta e la stiamo onorando». Il problema – rileva l’assessore alla Salute e alla Protezione sociale premettendo che “una crescita del 4,5% all’anno della spesa sanitaria è inconciliabile con la sostenibilità e la conseguente garanzia dei servizi” e chiedendo “responsabilità a tutti”. «È il momento in cui stiamo vivendo: o ci si rende conto della crisi o si chiede l’impossibile e si arriva ad antagonismi inconciliabili».
PRECARI E PROGETTI Ma ancora, insiste la Ferletti , è in ballo la questione dei precari: «Con questa giunta non solo non si è proceduto alla loro stabilizzazione ma non riusciamo nemmeno a farci dire con precisione il numero dei precari al lavoro nel settore sanitario». Secca, anche in questo caso, la replica di Kosic: «Abbiamo il quadro preciso dei contratti». Ma non è finita. La Ferletti sottolinea che «vengono meno quest’anno i progetti a livello aziendale, numerosi in passato ma oggi limitati a tre – sulle medicine, sugli screening mammografia e colonscopia, sulle liste d’attesa -, senz’altro di rilevante interesse ma che riguardano esclusivamente gli ospedali, con il territorio tagliato fuori». Anche in questo caso l’assessore ribatte precisando che «le risorse aggiuntive sono finalizzate su obiettivi fondamentali, tra questi c’è anche l’assistenza sul territorio».