Comparto unico, nuovo stop: la Corte non certifica il contratto

La sezione regionale di controllo della Corte dei Conti non ha certificato l’accordo sul rinnovo del contratto collettivo regionale di lavoro del comparto unico per il triennio 2016-2018. Un ennesimo stop per l’erogazione degli aumenti, che a questo punto potrebbero non arrivare entro l’estate.
La mancata approvazione da parte della magistratura contabile, che ha rinviato al mittente l’accordo sottoscritto il 20 marzo scorso, la mancanza di una chiara definizione della percentuale di incremento salariale prevista sul contratto, percentuale che, dopo un’iniziale previsione del 2,9%, era salita al 3,48%, in linea con gli incrementi salariali decisi in sede di rinnovo nazionale. Ma la Corte ha contestato proprio quel rinvio agli incrementi nazionali, giudicato troppo generico e privo di adeguata documentazione delle copertura, nonostante il recepimento dell’accordo nella legge omnibus 4/2018. Tra i rilievi mossi dalla Corte anche il tardivo invio della relazione illustrativa dell’accordo, pervenuta solo un mese dopo la sottoscrizione dell’intesa, e dopo diversi solleciti della magistratura contabile.
«Chiederemo un urgente incontro al presidente della Regione e all’assessore di riferimento, affinché si chiariscano i punti sollevati dalla Corte: se questi necessitano di una più dettagliata norma di riferimento, questa deve essere portata in aula nel più breve tempo possibile», si legge in una nota unitaria firmata da Cgil, Cisl, Uil Ugl e Cisal. I sindacati, in ogni caso, sottolineano come i rilievi della Corte non riguardino l’impianto contrattuale. «Per usare una metafora – sintetizza la segretaria generale della Fp-Cgil Fvg Mafalda Ferletti – non viene messa in discussione la bontà  del pranzo, ma la qualità  del servizio. Nulla da eccepire sui contenuti del contratto, quindi, ma sui ritardi nella consegna della comunicazione alla Corte, ma sul dettaglio nelle norme di appoggio e sulla quantificazione delle risorse. Purtroppo non sono rilievi ai quali possiamo rispondere come organizzazioni sindacali, perché esulano dal contratto, ma abbiamo chiesto un urgente incontro alla nuova Giunta regionale affinché si ponga rimedio nel più breve tempo possibile».