Collegato lavoro: ancora penalizzate le donne
Nel dicembre del 2009 i ministri Carfagna e Sacconi presentarono “Italia 2010 – Programma di azioni per l’inclusione delle donnenel mercato del lavoro”. Oggi, in base a quanto contenuto nel cosiddettocollegato lavoro, è possibile evidenziare le contraddizioni presenti su quelprogramma e la distanza che lo separa dall’azione del Governo.
Il collegato lavoro, che approderà a Montecitorio lunedì prossimo, contiene ladrastica riduzione dei permessi previsti dalla legge 104 e un pesante giro divite sul part-time nel lavoro pubblico, strumento che ha permesso a tante donnedi non rinunciare alla maternità continuando a svolgere la propria professione.
L’intervento consentirà alle amministrazioni di rigettare le richieste dipart-time e di revocare quelle già concesse, fornendo come motivazione generiche“esigenze di servizio”. Le condizioni di miglior favore conquistate per lelavoratrici (ma anche per i lavoratori) vengono così annullate con un colpo dilegge. Siamo al ribaltamento del concetto di pari opportunità: meno diritti per tutti.
L’occupazione femminile andrebbe sostenuta con un sistema di welfare efficace,con percorsi di reinserimento lavorativo per lavoratrici madri, sostegniformativi, congedi parentali, servizi adeguati per infanzia e nonautosufficienza.
Anche per questo, perché manca un intervento a sostegno del lavoro di cura, e perché,al contrario di quanto garantito dal ministro Brunetta, non si investono insostegno alla famiglia e alle donne lavoratrici i risparmi ottenuti dall’innalzamentodell’età pensionabile per le donne delle pubbliche amministrazioni, le lavoratricipubbliche e private parteciperanno alla manifestazione del 16 ottobre della Fiome a quella del 27 novembre della Cgil.
Franca Peroni, segreteria nazionale Fp-Cgil