Casa Emmaus, i dipendenti protestano contro i turni troppo pesanti

Turni pesanti, carichi di lavoro eccessivi a causa della mancanza di personale, nessuna copertura in caso di assenze lunghe.
Sono queste le motivazioni che hanno spinto la Cigl-Funzione pubblica a proclamare lo stato di agitazione per i lavoratori della casa di riposo Emmaus di via Svevo, che a detta del sindacato sarebbero sottodimensionati rispetto al numero di pazienti, ben 122, tutti non autosufficienti. L’apertura della vertenza è stata annunciata ieri mattina dal segretario della Cgil-Funzione pubblica, Marino Sossi, e dal responsabile del Terzo settore, Virgilio Toso.
Accompagnati da alcune operatrici, i sindacalisti hanno snocciolato i dati della casa di riposo, suddivisa su cinque piani: «La notte a vigilare su tutti e 122 i pazienti, di cui 35 malati di Alzheimer, ci sono solo due operatrici più un’infermiera – ha spiegato Toso -. Di giorno, invece, ci sono mediamente tre persone per ogni piano la mattina e altrettante nel pomeriggio, più un operatore che copre il turno dalle 7 alle 11. In questo contesto il personale è sottoposto a turni pesanti, con doppie notti e doppi turni dovuti alla mancata sostituzione dei dipendenti in caso di assenze lunghe per ferie o malattia».
A breve il sindacato ufficializzerà lo stato di agitazione alla Prefettura, dopodichè chiederà un incontro con la cooperativa che gestisce la casa per discutere dei carichi di lavoro e dell’organizzazione interna. «Quello che vogliamo – hanno spiegato i sindacalisti – è un aumento del personale, l’abolizione delle doppie notti e maggiori garanzie in caso di assenze. Sono due anni che proviamo a comunicare con l’impresa, ma non siamo mai riusciti ad avere alcuna risposta, su nessuna questione. Direi che abbiamo aspettato abbastanza».
E intanto, dalla Comunità educante, che ha in gestione la casa Emmaus, preferiscono non commentare, almeno per ora: «Ci riserviamo di valutare la situazione, eventualmente comunicheremo la nostra posizione più avanti». (Elisa Lenarduzzi)
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