Sanità, si continui a investire sul pubblico

«Chi ha gestito la sanità regionale in questi anni aveva in testa, e l’ha ancora, un’idea di privatizzazione del sistema che determina una riduzione del personale pubblico. Questa è una scelta politica  che la Fp Cgil contesta con forza. Cercare di convincere che tutto a tutti costa troppo, equivale ad affondare il coltello su una sanità regionale che negli ultimi anni si è già ammalata a sufficienza». La segretaria generale della Funzione pubblica Cgil del Friuli Venezia Giulia replica così, con un comunicato diffuso oggi, alle dichiarazioni e ai numeri diffusi dall’assessore Riccardi sulla spesa sanitaria e sui costi del personale in Friuli Venezia Giulia.

«Non si faccia credere – scrive ancora Olivo –  che spendiamo più del dovuto, che c’è tanto personale e che si danno incentivi a pioggia attraverso le risorse aggiuntive. Non è vero, non si creda a questa narrazione: lo possiamo vedere tutti quanti quando abbiamo a che fare con la sanità. Se avessimo così tanto personale ci sarebbero queste interminabili liste d’attesa? Se ci fosse così tanto personale, gli operatori e i professionisti della sanità sarebbero così stanchi e stressati dai continui richiami in servizio, fino ad arrivare ad andarsene dal sistema?».

La strada, per la Fp-Cgil, è quella di investire per rafforzare la sanità ospedaliera e territoriale. «Noi dobbiamo pretendere – sostiene Olivo – che si investa sulla sanità pubblica perché è di tutti e per tutti, sulla sanità territoriale perché l’età dei residenti e il loro tipo di patologie, per lo più croniche, richiede un’assistenza primaria e territoriale di qualità. Dobbiamo impedire la fuga di operatori e professionisti dal servizio sanitario pubblico offrendo loro riconoscimento economico, non offendendoli dicendo che ricevono bonus (Rar) anche se non se lo meritano e, sopra ogni cosa, restituendo un’organizzazione del lavoro compatibile con la loro vita».

L’intervento di Orietta Olivo, testo integrale