Rinnovare lo smart working ai fragili». Appello Cgil al Comune di Udine
Ripristinare immediatamente lo smart working per i 15 lavoratori fragili in servizio al Comune di Udine. È quanto ha chiesto la Funzione pubblica Cgil al sindaco e all’amministrazione, con una doppia pec inviata il 28 e il 29 dicembre. La richiesta è di prorogare lo smart working per 5 giorni su 5 per i fragili, azzerato per motivi finanziari dal Governo ma successivamente salvato in extremis dal ministero della Pubblica amministrazione, con una norma ad hoc che consente la proroga per i dipendenti pubblici con fragilità documentate, in deroga al criterio della prevalenza del lavoro in presenza.
«Preso atto con profonda amarezza della scelta iniziale del Governo, abbiamo inviato al sindaco e all’amministrazione comunale due pec per chiedere che i lavoratori fragili che dal marzo 2020 svolgono la propria attività in smart working, meno di 15 unità su quasi 800 dipendenti attualmente in servizio, non rientrino in presenza con gennaio 2024», spiega Federico Fortin, della Fp Cgil Udine. «Quello che si chiede – spiega ancora Fortin – è di recepire le stesse linee guida sullo smart working che la Regione Friuli Venezia Giulia ha adottato per i propri dipendenti fragili. La Fp Cgil è fiduciosa nell’accoglimento della richiesta, anche perché, in caso di risposta negativa, i lavoratori fragili del Comune di Udine sarebbero discriminati non soltanto rispetto ai lavoratori operanti nel privato, ma anche rispetto ai dipendenti fragili della Regione, che possono continuare a svolgere il proprio lavoro in modalità agile».