Violenza sulle donne, sindacati in campo

Un flash mob per dire basta alla violenza
sulle donne, ma soprattutto un protocollo d’intesa – il primo nel suo
genere in regione – per mettere assieme sotto un’unica cabina di regia
le iniziative finora sperimentate sui territori a sostegno delle vittime
di abusi e maltrattamenti.

È così che Cgil, Cisl e Uil del Friuli
Venezia Giulia hanno deciso di dare un segnale forte, proprio nella
giornata internazionale dedicata alla violenza femminile. Nel corso di
un incontro pubblico organizzato al Meeting Point di Palmanova (dalle
16) sarà  ufficialmente consegnato alla presidente Serracchiani e
all’assessore alle Pari Opportunità , Loredana Panariti, un protocollo
elaborato dalle tre organizzazioni sindacali,
cheap replica ray bans che ha come obiettivo
prioritario quello di dare una sferzata al femminicidio, valorizzando e
mettendo in rete le esperienze in atto, in un apposito tavolo
interistituzionale, governato dalla stessa Regione.

«Di fronte ai
numeri agghiaccianti delle donne colpite da violenza, anche in Friuli
Venezia Giulia – spiegano per Cgil, Cisl e Uil, Orietta Olivo, Iris
Morassi e Magda Gruarin – non possiamo stare inerti. Non ci bastano più
le parole: oggi davanti a questa ondata di violenza servono misure
concrete di prevenzione e di sostegno alle vittime». Di qui l’idea,
concretizzata nel protocollo, di istituire un apposito Osservatorio
regionale sulla violenza di genere, per mappare l’odioso fenomeno, e di
attivare nel più breve tempo possibile un tavolo interistituzionale dove
far convogliare una serie di azioni di prevenzione.

Gli interventi
previsti sono a tutto campo: dalla formazione degli operatori chiamati a
dare assistenza alle vittime alla sensibilizzazione della cultura del
rispetto tra i più giovani, attraverso la scuola; dal sostegno, anche
economico, ai centri antiviolenza riconosciuti alla promozione di punti
di ascolto e di
rolex replica uk accoglienza, senza contare l’attivazione di una rete di
servizi a supporto delle vittime, orientati anche alla casa ed alla cura
dei figli. «Ci auguriamo – commentano Olivo, Morassi e Gruarin – che il
protocollo trovare pronto recepimento ed attuazione da parte della
Regione, perché ormai non c’è più tempo da perdere, così come bisogna
aprire un confronto su un’eventuale implementazione della legge
regionale 17 del 2000».

A segnare l’importanza del percorso avviato, a
seguire l’incontro si terrà  un flash mob organizzato con il sostegno
del Comune di palmanova, che culminerà  con l’alzabandiera, in Piazza
Grande, di un drappo rosso a ricordo di tutte le donne che hanno perso
la vita per mano violenta.

Tra le iniziative del sindacato da segnalare
anche lo striscione esposto per il secondo anno consecutivo sulla
facciata della Camera del lavoro Cgil di Udine, in via Bassi 36, con lo
slogan “La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti”, e il
presidio organizzato a Trieste domenica 24 novembre.

***
VIOLENZA SULLE DONNE, I DATI SUL FENOMENO IN ITALIA E IN FVG
Stando
all’indagine Istat su “La violenza e i maltrattamenti contro le donne
dentro e fuori la famiglia”, 6 milioni 743 mila donne, dai 16 ai 70
anni, nel corso della loro vita hanno subito una violenza fisica o
sessuale; mentre 2.077.000  hanno subito comportamenti persecutori
(stalking) e il 14,3% almeno una violenza fisica o sessuale all’interno
della relazione di coppia. Circa il 96% dei casi di violenza subita dal
partner non viene denuncia.

A livello regionale nel 2011 le donne che
si sono rivolte ad un centro antiviolenza del Friuli Venezia Giulia
sono 856 e di queste 626 hanno avuto contatto con un Centro per la prima
volta. Si tratta di donne tra i 30 e i 50 anni (61%) a cui va aggiunto
un 30% di donne di età  compresa tra i 30 e i 50 anni. Della residua
percentuale, l’1% riguarda ragazzine
replica handbags minorenni. Le nuove richiedenti
asilo, nei Centri antiviolenza, risultano essere coniugate, appartenenti
ad un nucleo con figli (41%), che nel 30% dei casi (187 su 626)
provengono da paesi diversi dall’Italia. La violenza subita nella
maggior parte dei casi è di tipo domestico, perpetrata da una persona
con cui la donna ha avuto un legame affettivo  o una relazione (il 60%
delle donne vive in coppia e il 7% con la famiglia di origine).