Stipendi, nel 2008 crescita zero

Le retribuzioni dei lavoratori dipendenti nel 2008 avranno una crescita in linea con l’inflazione. In termini reali, quindi, resteranno ferme al palo. Sono le stime del rapporto Ires Cgil sui salari in Italia ed Europa anticipato dal segretario confederale della Cgil e presidente Ires Agostino Megale. «L’inflazione prevista è al 3,4% – spiega Megale – mentre le retribuzioni si attesteranno tra il 3,4 e il 3,5%».
La crisi dunque morde le buste paga. Per la Cgil non è un caso che nella crisi aumentano anche le diseguaglianze: «Quelli che erano già ricchi – aggiunge Megale – sono diventati ancora più ricchi, tant’è che tra il 2002 e il 2008 il reddito disponibile è aumentato per imprenditori e liberi professionisti mediamente di 9.000 euro, mentre si è ridotto per operai e impiegati di circa 1.600-1.700 euro».
Non solo, secondo il rapporto Ires che sarà presentato a gennaio il calo dei consumi che si sta manifestando anche in questi giorni rischia di essere ancora più pesante nel 2009, per effetto del calo della produzione industriale, dell’aumento della cassa integrazione e dei posti di lavoro a rischio. «Per mesi abbiamo chiesto insistentemente al Governo – continua Megale – una terapia d’urto capace di sostenere i redditi da lavoro e pensione contro la crisi e la recessione. Ma il Governo non ha né restituito il fiscal drag, 360 euro per ogni lavoratore, né detassato le tredicesime. Anzi, le tasse su lavoro e pensioni sono aumentate mediamente dello 0,4-0,5%. Per sostenere salari e consumi diventa indispensabile da gennaio ridurre le tasse sui lavoratori e pensionati, tentando per questa via di ridurre la forbice delle diseguaglianze, sostenendo nel contempo i redditi e la ripresa dei consumi».