Rilevazione incidenti e polizia locale, niente di nuovo. Ma si affronti l’emergenza organici

L’accordo tra il ministro dell’interno e l’Anci nazionale in materia di rilevazione degli incidenti stradali sarà  privo di effetti in Friuli Venezia Giulia. Nella nostra regione, infatti, l’obiettivo dell’intesa, la rilevazione da parte degli organi di polizia locale, è già  realtà  nella stragrande maggioranza del territorio. Pur con le enormi carenze di organico e la crescente età  media degli agenti, la polizia locale assolve già  a questo e ad altri importanti compiti. Stupisce che l’Anci non ne sia a conoscenza e che soprattutto non sia a conoscenza del fatto che nei comuni della nostra regione ce ne siano moltissimi che non solo non dispongono di un vigile ogni 1.000 abitanti, ma neppure di un vigile in tutto.
I corpi di polizia locale svolgono in modo eccellente, e da molti anni, la rilevazione degli incidenti stradali, spesso con numeri che superano di molto il numero di rilievi effettuati dalle forze di Polizia statali sui territori comunali di competenza. Vero è che se l’accordo quadro prevede che siano coinvolti per ora i corpi municipali delle città  metropolitane e dei capoluoghi di provincia in grado di organizzare servizi di polizia stradale nell’intero arco delle 24 ore, allora è un protocollo che è senza gambe perché per funzionare necessiterebbe di assunzioni di nuovo personale, assunzioni che al momento non sembrano all’orizzonte.
Il “ruolo preminente” nell’espletamento dei servizi di polizia stradale sulla viabilità  urbana, comprensivo della rilevazione degli incidenti stradali è già  nostro, solo che lo espletiamo con i numeri che abbiamo, assieme ad tantissime altre attività . Oltre alla rilevazione degli incidenti ci sono la regolazione e il controllo del traffico, l’ingresso alle scuole, i pattugliamenti delle strade, la scorta per la sicurezza della circolazione e la prevenzione e l’accertamento delle violazioni delle norme sulla circolazione stradale.
Alla Polizia Locale sono demandate anche le attività  come la prevenzione, il controllo ed eventuale accertamento di infrazioni in materia di commercio, edilizia, regolamenti di polizia urbana e comunali in genere, quelle di Polizia Giudiziaria ovvero la raccolta della notizia dei reati, l’impedire che questi vengano aggravati, le funzioni ausiliarie di pubblica sicurezza in collaborazione con le forze di Polizia dello Stato, il pattugliamento delle aree urbane, il rilievo di danni al patrimonio pubblico, il controllo degli spazi di uso pubblico come i parchi e le aree pedonali, la prevenzione e il controllo delle micro conflittualità  nel contesto urbano, la presenza attiva degli agenti a diretto contatto con la popolazione. Non basta, ci sono anche i compiti di Protezione Civile le attività  istituzionali e di rappresentanza, i servizi e le funzioni speciali, legati alle caratteristiche particolari del proprio territorio, la tutela ambientale con la complessa normativa sui rifiuti, i compiti di soccorso in caso di eventi che richiedano interventi di protezione civile. Da ultimo, ma ci sarebbe altro ancora da citare, c’è l’educazione alla sicurezza stradale che viene svolta presso le scuole di ogni ordine e grado in molti comuni della regione.
Quindi il problema non è spostare l’attività  di rilievo degli incidenti stradali o qualsiasi altra attività  dalle forze di Polizia dello Stato alle forze di Polizia Locale, entrambe alle prese con gravi carenze di organico, ma di assumere personale dove manca, e di costruire una legge quadro nazionale che eviti compiti duplicati e che permetta l’accesso ai dati necessari per poter assolvere meglio i rispettivi compiti istituzionali.
È inaccettabile pertanto, e indice di scarsa conoscenza della materia, ogni dichiarazione che svilisca la figura degli operatori della polizia locale. La realtà  è che di fronte ad un problema serio, la carenza di personale, non si può rispondere in modo che sembra elettoralistico, senza aver neppure tentato di affrontare il vero problema, quello della sinergia tra le forze di polizia e della carenza di uomini e donne in questo delicatissimo settore. Un tema che Stato, Regione ed Anci devono affrontare al più presto, coinvolgendo anche le rappresentanze sindacali dei lavoratori. Lavoratori che, nonostante le crescenti difficoltà , continuano a fornire un servizio eccellente alla collettività .
                                                                        Alessandro Crizman
                                                                                              Segretario provinciale Funzione pubblica Cgil Gorizia