Pubblico impiego Fvg, la mobilitazione entra nel vivo

Domani, martedì 15 dicembre, tutte le
organizzazioni sindacali di categoria hanno indetto l’Assemblea del lavoro
pubblico Fvg, convocata alle 11 nella sede di Provincia di Trieste.
L’iniziativa si colloca nel percorso di
mobilitazione nazionale per il rinnovo del contratto scaduto nel 2009, ma prende anche una piega locale: la Regione Fvg, infatti, sta portando avanti importanti riforme dell’assetto istituzionale e dei servizi pubblici fino ad ora senza nessuna attenzione a chi nei servizi pubblici lavora e deve quindi attuare i progetti di riforma.
Facciamo il riepilogo, 6 anni senza contratto, il 10.5% di potere d’acquisto in meno, migliaia di euro persi per questi lavoratori, blocco degli incentivi alla produttività  e blocco del turn over. Il Governo nazionale “offre” 8 euro di aumento, una proposta di contratto che non merita questo nome, ma la Regione Fvg ha fatto peggio: il nulla stanziato nella legge di stabilità  regionale da 3,4 mld di euro. Ecco perché domani mattina ci sarà 
anche un presidio di protesta sotto la sede del Consiglio regionale.
Chiediamo contratti per rimettere in moto
servizi alle famiglie e alle imprese, accrescendo la partecipazione e
rispettando il senso di quel richiamo della Corte Costituzionale che con queste leggi di stabilità  si vorrebbe di fatto ignorare: è con i contratti che si rilancia il cambiamento. E se per far arrivare il messaggio servirà  andare allo sciopero generale, noi siamo pronti.
Il rinnovo del contratto, in realtà , si autofinanzia: nel 2015 in
sanità  lavorano 850 persone in meno che nel 2009, e 2.000 persone in meno negli enti del Comparto Unico Fvg: 100 milioni di risparmi all’anno sulla voce
mancato turn over. E se vi parleranno di disagi a causa di questa assemblea,
ricordatevi e ricordategli di quali disagi subite ogni giorno per la mancanza di copertura del turn over, lunghe liste di attesa, meno personale nelle corsie, chiusure di reparti nei periodi estivi, e via così, nonostante ai lavoratori della sanità  siano state richieste 400.000 ore di straordinario nel 2014 e 300.000 giornate di ferie non godute.
Disagi e mancanze che non ci stanchiamo di segnalare, contro le quali manifesteremo con l’assemblea di
martedì, per chiedere a questa Giunta regionale di innestare una poderosa
retromarcia, mettendo in finanziaria risorse per i rinnovi dei contratti e per assunzioni “straordinarie” che vadano a coprire i vuoti. La situazione,
infatti, non è più sostenibile, non solo nel giorno dell’assemblea ma ogni
giorno dell’anno.
Non si tratta solo di garantire ai lavoratori pubblici retribuzioni
adeguate ed esigibilità  dei diritti, ma di tenere insieme la valorizzazione
delle professionalità  e il diritto dei cittadini a un’amministrazione pubblica
sostenibile negli assetti, trasparente nell’uso delle risorse, efficace nel
dare risposte alle comunità . Per questo diciamo che senza di noi le riforme sono scatole vuote!