Prevenzione e vaccini, pesano i ritardi della macchina organizzativa regionale

«L’incontro di oggi ha confermato le falle e i ritardi che hanno segnato
la strategia di contrasto alla pandemia in questa regione, messe a nudo
purtroppo dagli altissimi numeri di contagi e di decessi registrati
nella seconda ondata. In primis il forte depauperamento dei dipartimenti
di prevenzione, sia in termini di personale che di funzioni. Proprio
per questo riteniamo sbagliata la scelta di demandare alle singole
aziende, nell’ambito delle linee di gestione 2021, gli investimenti
sulla prevenzione, indispensabili non solo per la gestione del
tracciamento e dei casi di positività , in particolare in ambiti
sensibili come le case di riposo, ma anche per restare al passo con
l’attività  ordinaria, e il potenziamento dei servizi socio-sanitari sul
territorio, a partire dall’attività  delle Usca». È il commento di
Rossana Giacaz, responsabile sanità  e welfare della segreteria regionale
Cgil, al termine dell’incontro di stamane tra i sindacati e l’assessore
regionale alla Sanità  Riccardo Riccardi. Tra i temi centrali del
vertice anche l’andamento della campagna vaccinale in regione. «A questo
proposito – commenta ancora Giacaz – le incertezze sui tempi di
fornitura dei vaccini non bastano a giustificare le falle di una
macchina organizzativa che sconta ritardi sia nell’individuazione delle
sedi di vaccinazione che nella definizione di altri aspetti fondamentali
come il ruolo dei medici di base. Mancano inoltre i dati disaggregati,
che chiediamo da tempo, sulle percentuali di adesione nella sanità  e
nell’assistenza. Assistenza dove il numero di operatori vaccinati,
secondo quanto dichiarato dallo stesso assessore, è sensibilmente più
basso. Da qui la necessità  di un tavolo stabile di confronto, con
incontri periodici e un monitoraggio costante dei dati, per fornire al
sindacato un quadro chiaro della situazione e consentirgli di dare un
fattivo contributo al successo della campagna vaccinale e in generale
alla capacità  di risposta del nostro sistema sanitario e assistenziale
di fronte a questa nuova recrudescenza dei contagi legata all’impatto
delle varianti».