Miramare, scoperta più della metà  dei posti

Si è appena insediata la nuova dirigente al Museo autonomo di Miramare Andreina Contessa, alla quale facciamo i migliori auguri di buon lavoro. Purtroppo quella che eredita è una situazione piuttosto complicata, che rende davvero arduo l’obiettivo del rilancio turistico del sito. Una recente circolare sulla mobilità  interna relativa al personale del Ministero dei Beni artistici e culturali, infatti, attesta che a Miramare mancano 41 lavoratori, a fronte dei 29 attualmente in servizio. Nel dettaglio mancano 8 addetti alla vigilanza, 10 assistenti tecnici, 1 informatico, 9 amministrativi, 2 ausiliari, 4 architetti, 1 addetto alla promozione, 1 restauratore, 3 storici dell’arte e 2 addetti alle tecnologie. Quanto al personale attualmente in servizio, esso è composto, oltre alla dirigente, da 26 addetti alla vigilanza, 1 assistente tecnico e 2 figure in utilizzo parziale dal Polo Museale.
Ci chiediamo come possa funzionare una struttura che ha più carenze che persone in servizio, in un Museo che oltretutto è riconosciuto come polo di attrazione di turisti provenienti da tutto il mondo. Ma questo, purtroppo, è il risultato di anni del blocco del turn over della pubblica amministrazione, che invece avrebbe bisogno dell’inserimento di giovani qualificati che, invece di contribuire al rilancio del Paese, che ha nel suo patrimonio artistico e culturale uno dei suoi grandi punti di forza, vanno a ingrossare le file già  troppo numerose di disoccupati e sono costretti sempre più spesso, anche nella nostra regione, a cercare lavoro e fortuna all’estero.
Donatella Sterrentino, Fp Cgil Fvg