Lignano, ripartenza difficile per il punto di pronto intervento sanitario

Sì della Fp-Cgil alla riapertura, prevista per domani, del posto di primo
intervento sanitario di Lignano, ma è indispensabile intervenire per
aumentare la dotazione di personale e di risorse. A chiederlo è il
segretario della Funzione pubblica Cgil di Udine Andrea Traunero dopo
l’incontro con i vertici dell’Azienda sanitaria unica del Friuli
centrale, rivendicando la necessità  di un supporto anche da parte del
servizio sanitario regionale, «perché si tratta di una struttura al
servizio della principale località  turistica del territorio – sostiene
Traunero – e il suo funzionamento non può continuare ad essere a carico
di una singola azienda sanitaria».
«I
lavoratori – spiega ancora Traunero – garantiscono il loro massimo
impegno, consapevoli delle difficoltà  e dell’importanza di questa
stagione turistica, per garantire un servizio fondamentale per
l’attrattività  del territorio. Abbiamo
però segnalato più volte le gravi carenze croniche di personale che si
registrano in Asufc, che stanno subendo peraltro un preoccupante
peggioramento in vista delle ferie estive, ma malgrado le nostre
ripetute richieste e sollecitazioni per conoscere la dotazione organica
e, di conseguenza, il futuro piano di assunzioni per integrare gli
organici, la direzione risponde soltanto sulla carta». Un silenzio che
preoccupa la Cgil, tanto più in vista della riapertura di una struttura
che nel 2019 ha garantito ben 3.330 prestazioni, 1.140 interventi con
ambulanza e richiede, per funzionare, 18 infermieri e 6 operatori socio
sanitari su ambulanza, oltre ai medici. «Il punto di pronto intervento –
spiega ancora Traunero – partirà  con il supporto di 5 unità  che dal
pronto soccorso di Udine si sposteranno a Palmanova. Verranno inoltre
pubblicati due bandi interni per una manifestazione d”˜interesse per
reclutare personale disposto a spostarsi per coprire i turni di Lignano e
a supporto dei reparti di pronto soccorso di Palmanova e Latisana. Per
questo, come Cgil, abbiamo chiesto come si andrà  a sopperire agli
spostamenti di personale dalle altre strutture del territorio».
Nel
ribadire la situazione di forte difficoltà  del personale, «stremato
dall’emergenza Covid», Traunero chiede che a farsi carico della
situazione, a fianco dell’Asufc, ci sia anche la Regione:
«Il polo turistico di Lignano – dichiara -ha ricadute positive per
tutto  quindi servirebbe uno stanziamento direttamente a carico del
servizio sanitario regionale, così come avviene per altri servizi, come
l’elisoccorso. Non si vede infatti perché la spesa debba ricadere solo
sull’azienda competente per territorio. C’è bisogno di medici, una
ventina di infermieri e dieci Oss: un onere che aggraverà  ulteriormente
le già  gravi carenze di organico con cui deve fare i conti l’Asufc e che
richiedono assunzioni immediate in tutto il territorio».