Inps, altolà  dei sindacati: serve più personale, non straordinari

Dopo anni di superlavoro, dopo anni di inesorabile calo del personale senza nuove assunzioni, ora si chiede ai lavoratori dell’Inps di venire a lavorare di sabato in straordinario per far fronte a “Quota 100″. La Cgil non ci sta e rivendica un piano straordinario di assunzioni da parte dell’istituto, da varare per far fronte non solo al mancato turnover degli ultimi dieci anni e all’impennata di pensionamenti, ma anche a una mole di lavoro enormemente cresciuta quest’anno per effetto delle nuove misure introdotte dalla Finanziaria 2019: in particolare, oltre a quota 100, il reddito di cittadinanza, che inciderà  pesantemente sui carichi di lavoro.
Evidente che la situazione rischia di diventare insostenibile, se si pensa – concentrando l’analisi sulle sole sedi del Friuli Venezia Giulia – che negli ultimi dieci anni il personale è calato di un terzo: dai 780 dipendenti del 2009, infatti, si è passati a poco più di 500 alla fine del 2018. come rileva Carmela Sterrentino, responsabile parastato della Fp-Cgil Fvg. E con quota 100 si rischia di andare verso un dimezzamento. Da qui il no agli straordinari o a misure tampone come il ricorso al precariato. I sindacati chiedono assunzioni stabili: altrimenti, conclude provocatoriamente Sterrentino, «non sarebbe sufficiente neppure lavorare di domenica».