Inps Trieste, non bastano le rassicurazioni del direttore regionale uscente

Il direttore regionale uscente dell’Inps
Paolo Sardi, nell’intervista rilasciata al Piccolo del 22 dicembre,
ha tracciato un quadro complessivo rassicurante sulla situazione
della sede Inps provinciale di Trieste, in procinto di vedersi
assegnati circa 20 nuovi funzionari e di trasferirsi, nella prossima
primavera, da via Sant’Anastasio a via Ghiberti.
Sardi definisce in sostanza
ingiustificate le preoccupazioni sulla situazione dell’ente e sulla
tenuta dei servizi all’utenza, espresse di recente anche dal
Sindacati pensionati Cgil. Pur comprendendo la necessità  di
rassicurare i cittadini e gli utenti, ci sentiamo costretti a
tracciare un quadro diverso, che riteniamo più realistico e
decisamente meno rassicurante.
Il primo aspetto è quello occupazionale.
Le carenze di organico raggiungono percentuali non più tollerabili.
I tanti anni di blocco delle assunzioni hanno ridotto drasticamente
la forza lavoro interna, che è ora caratterizzata da un’età  media
lavorativa altissima. L’Inps ha sostenuto uno sforzo enorme nei due
anni di pandemia, operando in emergenza per garantire, oltre ai già 
tanti adempimenti ordinari, anche una mole enorme di interventi
straordinari di sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti e
autonomi. Le procedure concorsuali avviate a livello nazionale sono
di per sé insufficienti a colmare il gap occupazionale creatosi in
questi ultimi anni e le tante difficoltà  lavorative hanno reso meno
appetibili i percorsi professionali nella pubblica amministrazione,
con una tendenza all’abbandono del posto di lavoro che non ha
precedenti. Di fatto, pertanto, non abbiamo certezza sul fatto che i
20 posti aggiuntivi previsti per la sede di Trieste saranno
interamente assegnati.
Quando al trasferimento della sede nella
vicina via Ghiberti. La Fp Cgil ha seguito con interesse gli sviluppi
sul progetto, cercando con insistenza di promuovere un confronto
sulle evidenti ricadute di una simile operazione in un momento così
complicato. Di fronte a non ben definiti progetti operativi, il
personale ha dovuto fare nei mesi scorsi un faticoso lavoro di
organizzazione degli archivi per suddividere le migliaia di fascicoli
tra quelli destinati al macero, quelli da spedire agli archivi
centralizzati e quelli da trasferite in via Ghiberti.
In tutto questo, l’incertezza sui
lavori di adeguamento della nuova sede si è palesata con le parole
del direttore regionale, che ha finalmente indicato nella prossima
primavera i tempi del trasloco. Usiamo il beneficio del dubbio,
perché fino a poche settimane fa si dava per certo il trasferimento
entro il 2022. In un contesto che vede tante difficoltà 
nell’erogazione dei servizi ai cittadini, nei confronti degli
stakeholders e nei rapporti con i propri dipendenti, le
preoccupazioni espresse dallo Spi e dalla Fp-Cgil meriterebbero
un’attenzione maggiore. Attenzione che auspichiamo ci venga data
dal prossimo management che si insedierà  a Trieste col nuovo anno.
Mauro Cenci,
responsabile Funzioni centrali – FP CGIL