Comparto unico, l’arroganza del padrone

(da Il Piccolo del 31/10/2009, Regione)

di MARCO BALLICO
UDINE Si dicono «sconcertati». Usano parole forti: «Scandalo, vergogna, indecenza». Proclamano lo stato di agitazione, l’anticamera dello sciopero. I sindacati scendono sul piede di guerra contro la giunta Tondo e l’assessorato Garlatti. Perché non solo vedono messa in discussione la preintesa sul contratto dei dirigenti ma pure si ritrovano sul tavolo, 22 mesi dopo
louis vuitton pas cherla scadenza del contratto, una proposta di aumento per il comparto unico dell’1,5%. «Irricevibile», sintetizza Franco Belci. «Noi con l’Areran non firmiamo più – aggiunge il segretario regionale della Cgil -, anzi chiediamo che l’Agenzia venga abolita».
LA ROTTURA A Udine, su entrambi in fronti, va in scena il giorno della rottura. I toni di Giancarlo Valent (Cgil), Valeria Ratini (Cisl), Maurizio Burlo (Uil) e Fulvio Sluga (Ugl) sono gli stessi: «Indecente». L’Areran, con i sindacati che si aspettavano una proposta che come minimo fotocopiasse l’incremento salariale nazionale (+3,2%), piazza sul tavolo l’offerta del 1,5%. «Offensivo per la dignità  dei lavoratori», tuona Alessandro Baldassi della Cgil, mentre il collega Valent parla di «comportamento arrogante, ricattatorio, perfino intimidatorio, in perfetto stile padronale: i datori di lavoro hanno toccato il fondo».
IL VOLANTINO Tanto grave la situazione – l’incremento proposto, per alcune situazioni, è inferiore alla vacanza contrattuale – che la Cgil sforna subito un volantino per informare i lavoratori della proclamazione delle iniziative di lotta. «Come è possibile proporre un aumento che è meno della metà  dell’inflazione programmata? – si legge
Swiss Replica Watchesnel testo -. Come è possibile proporre un aumento che è meno di un terzo del contratto nazionale autonomie locali e Regioni? La giunta si è Brunettizzata, dalla Brunetteide – si ironizza – si è passati alla Garlatteide».
I DIRIGENTI Non va meglio, proprio no, sul fronte dei dirigenti. I sindacati non ci volevano credere e invece il dietrofront sulla preintesa siglata pochi giorni fa è cosa fatta. La motivazione?
swiss fake watches saleSono tempi di crisi, aumenti di 110 euro al mese vengono considerati eccessivi, la controproposta dell’Areran è stata ieri di 55 euro. Un ripensamento che non è solo dell’Upi come sembrava alla vigilia. «Tutti i datori di lavoro hanno firmato un accordo che ora, incredibilmente, non riconoscono – osserva Burlo (Uil) -. È un precedente gravissimo che rischia di delegittimare il presidente Mareschi”. “Non ci muoveremo dalla preintesa, non si è certamente rivoltato il mondo in questi giorni», aggiunge Ratini della Cisl.
ARERAN All’attacco anche Sluga: «Una cosa scandalosa, mai successa in Italia, che un contratto già  firmato
louboutin soldesvenga stracciato. È urgente un incontro con Tondo». Belci, infine, critica l’Areran: «Se fosse stato puntuale, non saremmo a discutere di queste cose. Ma evidentemente si sta candidando a ente inutile: se non contratta, cosa ci sta a fare? Prima di chiedere a noi efficienza, il presidente Tondo farebbe bene a guardare in casa propria».