Comparto unico, Cgil pronta allo sciopero

TRIESTE La Cgil è pronta a chiedere a Cisl e Uil di piazzare uno sciopero contro la giunta Tondo. Il nodo è quello del comparto unico e di un contratto, il biennio 2008-09, scaduto da due anni e mezzo e senza apparentemente alcuna prospettiva di rinnovo a breve. La trattativa non decolla, non lo ha fatto nemmeno pochi giorni fa quando ci si è riseduti al tavolo senza alcun passo avanti.
Era la prima entrata in campo della delegazione regionale di parte pubblica, il nuovo organismo che sostituisce l’Areran pur mantenendo lo stesso presidente, Giuseppe Mareschi, assieme al rappresentante dell’Anci, Santi Terranova, e a quello dell’Upi, Bruno Miotti. Un passaggio che è servito a poco, visto che proprio Mareschi ha proposto ai sindacati un aumento inferiore al 3,2% per il biennio economico 2008-09, smentendo l’ipotesi di accordi emersa da un precedente incontro politico tra sigle e assessore al Personale Andrea Garlatti.
Un dietrofront pesantemente criticato da Maurizio Burlo (Uil): «Siamo allibiti e, di nuovo, lontanissimi dall’intesa». Critica anche la Cisal , mentre Cisl e Ugl non hanno affondato il coltello. Adesso, però, è la Cgil a fare la voce grossa. Non stavolta con la categoria funzione pubblica ma con il segretario confederale Franco Belci. Durissimo.
«Quella del rinnovo del contratto del comparto unico, scaduto da due anni, sta diventando un’inaccettabile storia infinita, tra incontri politici nei quali sembra di aver raggiunto certezze e una trattativa nella quale esse puntualmente evaporano – scrive in una nota Belci -. Evidentemente per i rappresentanti di parte pubblica, i cui stipendi valgono fino a quasi 20 volte quello medio di un dipendente, la variabile tempo è indifferente. Per i lavoratori invece essa assume tanta più importanza nel momento in cui la crisi sta esplodendo e la manovra del governo, contro la quale la Cgil sciopererà il 25 giugno, blocca la futura contrattazione di tutto il pubblico impiego. Non siamo più disponibili ad accettare questi atteggiamenti dilatori e inconcludenti – prosegue il segretario regionale della Cgil -: la trattativa è una cosa seria e non un gioco delle tre carte. Se non avremo dalla delegazione trattante notizie entro la settimana entrante, proporremo a Cisl e Uil la mobilitazione del personale di tutto il comparto. Una mobilitazione che darà adeguata espressione allo sdegno e alla rabbia dei lavoratori per questa continua presa in giro da parte di Regione, Comuni e Province e dei loro rappresentanti». (m.b.)