Belci: “Puniti i lavoratori del Comparto. Nella manovra leggi ad personam””

La normativa sul comparto approvata dalla maggioranza ha un evidente intenzione punitiva nei confronti dei dipendenti. Infatti, non solo procede all’applicazione unilaterale del Contratto nazionale ai dipendenti al di fuori di ogni percorso contrattuale, ma addirittura prevede che debba essere detratta dai futuri aumenti contrattuali la differenza tra gli attuali trattamenti e quelli, inferiori, previsti dalla norma approvata: in sostanza, i dipendenti dovranno restituire soldi. La furia moralizzatrice di chi guadagna mediamente 10 volte di più di un lavoratore del comparto ha peraltro previsto vistose eccezioni. Vi sono infatti, da un lato, previsioni del tutto contraddittorie rispetto alle intenzioni riformatrici ripetutamente espresse da Garlatti,  dall’altro norme a vantaggio di gruppi di lavoratori o costruite addirittura ad personam. Sul primo fronte, mentre si sostiene che il personale del comparto è troppo numeroso, si procede a nuove assunzioni di lavoratori interinali e  alla riammissione in servizio di pensionati sulla base, come la storia insegna, di un rapporto fiduciario con gli amministratori. Sul secondo, viene aumentata l’indennità ai lavoratori della Protezione civile in misura ben maggiore degli incrementi contrattuali attribuiti al resto del personale: in sostanza per qualcuno mezzo rinnovo, per altri un doppio rinnovo. In quanto al Direttore centrale della salute, avrà l’onore di essere scelto direttamente dal Presidente della Regione, su un apposito elenco ma “senza necessità di valutazioni comparative”. Infine, e qui si tratta proprio di nomi e cognomi, dipendenti regionali di qualifica non dirigenziale, assunti quali dirigenti esterni a contratto presso la Direzione centrale della Salute, vengono inquadrati nella qualifica a tempo indeterminato ope legis “poiché in possesso di particolare comprovata qualificazione professionale”. Una norma palesemente illegittima, evidentemente ignota ad un assessore attentissimo al rispetto delle leggi come si è proclamato Kosic sulla vicenda ticket. Davvero un bell’esempio di coerenza esibito di fronte ai 15000 lavoratori del comparto. Con quale coraggio e credibilità questa Giunta e questa maggioranza  potranno d’ora in poi parlare di riforme? 

Franco Belci, segretario generale Cgil FVG